Dal 1997 le Residenze Reali di Torino e del Piemonte sono iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il sistema ha origine nel 1563 quando il duca di Savoia, Emanuele Filiberto, fa di Torino la capitale del ducato, avviando un progetto di riorganizzazione complessiva del territorio con l’obiettivo di celebrare il potere assoluto della casa regnante. I suoi successori, tra il XVII e il XVIII secolo, realizzano la “Zona di Comando”, dove il potere accentrato veniva esercitato nelle sue forme politiche, amministrative e culturali, nel centro della città, e un sistema di maisons de plaisance, la “Corona di Delizie”, mediante la rifunzionalizzazione di residenze preesistenti e la costruzione di nuovi edifici, destinati alla pratica venatoria e al loisir della corte.
Il carattere unitario del complesso è dato dal volere sovrano che interviene attraverso e sui complessi architettonici per costruire la grande metafora del potere e della dinastia attraverso il dominio diretto sui luoghi e dalla omogeneità stilistica dovuta al gruppo di architetti e artisti di corte operanti in maniera diffusa nelle residenze e nei palazzi governativi (tra questi anche Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri, Claudio Francesco Beaumont).
A fianco delle regge parte del progetto barocco della corona di delizie, il sistema comprende anche le residenze acquisite tra Settecento e Ottocento da Casa Savoia a seguito dello spostamento dell’interesse dei sovrani verso territori periferici, ma importanti per la loro valenza produttiva o per ragioni private.
Ciascuna di esse è contraddistinta da caratteristiche peculiari che, nel loro insieme, offrono uno straordinario affresco della storia del Piemonte e dell’Italia, con particolare riferimento agli avvenimenti che hanno portato – sullo sfondo della storia europea – alla formazione dello Stato unitario: un circuito culturale, storico, architettonico e ambientale unico, fruibile e visitabile, che ha un valore universale eccezionale e che merita la tutela a beneficio di tutta l’umanità.