Sale San Giovanni, la piccola Provenza.

Un paese che conta meno di 200 abitanti e che, d’estate, quando tutto si tinge di lilla, diventa il più visitato d’Italia. È la “piccola Provenza del Piemonte“, un borgo, quello di Sale San Giovanni, in provincia di Cuneo, circondato da immense distese di campi coltivati con i fiori di lavanda, il cui profumo si espande a decine di chilometri.

Le strade che conducono ai campi di lavanda e al centro storico del borgo sono percorribili dai turisti soltanto a piedi o con le biciclette spinte a mano. Il percorso completo tra le coltivazioni di lavanda è lungo circa 7 chilometri, con vari dislivelli, e il tempo di percorrenza è di due ore e mezza. Si possono raggiungere le coltivazioni anche attraverso percorsi più lunghi, in parte su strade asfaltate e in parte su strade sterrate e sentieri.

Il Comune ha messo a disposizione dei visitatori una mappa online da scaricare o stampare. Lungo tutto il percorso si incontrano cartelli esplicativi che indicano le piante officinali oltre alla lavanda, come la melissa, il rosmarino, il timo, il finocchio o la camomilla. Si cammina in un luogo idilliaco, dove il silenzio della natura è interrotto solo dal cinguettìo del picchio rosso o dell’upupa o dal rumore tra le foglie degli scoiattoli e delle lepri. I più fortunati possono scorgere tra gli alberi anche i caprioli che osservano i turisti incuriositi.

Il piccolo borgo di Sale San Giovanni è riuscito così a reinventarsi e a salvarsi dall’abbandono grazie alla lavanda e alle erbe aromatiche, diventando una vera e propria eccellenza nel settore officinale ed erboristico. Sin dal 1997, infatti, grazie a due coraggiose aziende che scelsero di sperimentare la particolare coltivazione delle specie officinali, le colline di Sale San Giovanni ogni anno si trasformano in una tavolozza variegata di colori che attira migliaia di visitatori. Il borgo prende il nome dalla pieve di San Giovanni Battista che risale all’anno Mille e che fu costruita in stile lombardo – romanico sopra a un tempio pagano. Degli affreschi interni rimangono tracce nei pilastri e nelle pareti: le prime pitture risalgono alla fine del ‘300.

In Piemonte si possono visitare altri campi di lavanda. Come quelli del Monferrato, tra i borghi di Cuccaro e di Lu o quelli di Castelnuovo don Bosco, si può percorrere una bellissima strada panoramica tra i campi color lavanda e riposarsi sulle “big bench”, le panchine iper-dimensionate che s’affacciano sui paesaggi affascinanti che ricordano la Provenza d’estate.