Sulla città di Susa svetta un castello intitolato alla contessa Adelaide, che si erge dall’alto della rocca. In quel maniero, nel 1046, la contessa Adelaide, figlia di Olderico Manfredi, conte di Torino e marchese di Susa e di Berta d’Este, accolse il suo sposo Oddone di Savoia, offrendogli in dote il marchesato di Susa e la contea di Torino. La fortezza porta il nome della donna, nata a Torino nell’anno 1016 (altri dicono a Susa nel 1010), che, insieme alla cugina Matilde di Canossa, nella seconda metà dell’undicesimo secolo resse le due principali marche italiane, successivamente trasformate in marchesati.
Membro della famiglia degli Arduinici, Adelaide fu l’artefice, grazie al terzo matrimonio con Oddone di Savoia, dell’avvento della stirpe dei Savoia e del loro successivo subentro in Piemonte. Marchesa di Torino dal 1034 al 1091, non fu molto fortunata in amore: ebbe infatti tre mariti, due dei quali la lasciarono prematuramente vedova. Il primo, Ermanno IV, duca di Svevia, morì di peste qualche anno dopo le nozze, mentre era in combattimento nel napoletano. Da lui Adelaide ebbe tre figli: Gerardo I, conte di Sulzbach, Adalberto I, conte di Windberg ed Adelaide, sposata ad Ermanno di Peugen.
Questa discendenza, tuttavia, viene spesso contestata dagli storici, perché il matrimonio fu breve ed il marito fu spesso assente, impegnato in campagne militari. Il secondo sposo fu Enrico, marchese di Monferrato, con cui il matrimonio si concluse nel 1045, per il decesso del coniuge, senza che dall’unione nascesse alcuna discendenza. Fu quindi il turno di Oddone, conte di Savoia, figlio di Umberto I Biancamano. In quattordici anni di matrimonio, i due sposi ebbero Pietro I, Amedeo II, Berta, Adelaide e Oddone, quest’ultimo poi stimato vescovo di Asti. Con un forte carattere, Adelaide non esitò a punire la corruzione dei vescovi locali, ma nel contempo premiò anche le nobili imprese e le attività caritatevoli, inoltre accolse alla sua corte trovatori e menestrelli. La duchessa fondò molte chiese e monasteri, diventati poi centri di studi e di storia e fece restaurare la chiesa di San Lorenzo a Oulx, in provincia di Torino, che era stata distrutta dai saraceni. Negli ultimi anni della sua vita, fu coinvolta dalla figlia Berta in una lunga serie di vicende che videro l’uno contro l’altro l’impero di Germania e il Papato. Infatti il marito di Berta, l’imperatore Enrico IV, re di Germania, re d’Italia e duca di Franconia, che aveva sposato quindicenne il 13 luglio 1066, in pochi anni era diventato ostile alla giovane moglie. Berta fuggì nell’abbazia di Lorscheim, mentre Enrico IV convocò un Concilio a Magonza per discutere il divorzio dalla moglie, nonostante la disapprovazione della madre, l’imperatrice Agnese. Il papa inviò come suo delegato il cardinale vescovo di Ostia, San Pier Damiani, che si pronunciò a favore della giovane Berta, ma Enrico IV continuò nei suoi propositi e alla fine fu vittima della scomunica di San Gregorio VII. Berta, con l’aiuto della madre, convinse il marito a chiedere il perdono del papa e la stessa Adelaide accompagnò il genero dal papa, allora ospitato dalla contessa Matilde nel castello di Canossa, a Reggio Emilia. Poco tempo dopo Adelaide si trovò a fare da mediatrice in una contesa fra i suoi due generi, Enrico IV e Rodolfo duca di Svevia, marito della figlia Adelaide. Negli ultimi anni della sua vita, pur se molto lucida, la duchessa lasciò il governo al nipote Umberto II e si ritirò prima a Valperga, da dove spesso andava al piccolo monastero di Colberg, poi a Canischio, in provincia di Torino, dove morì il 19 dicembre 1091, a settantasei anni, lascando un buon ricordo nei cuori dei suoi sudditi.